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&laquo;<i>Conati di vomito,</i> titolo sicuramente forte ma perfettamente calzante, sembra ricordarci proprio questo, come a volte l&rsquo;unico modo per &ldquo;liberarsi&rdquo; di un peso, che si rivela dannoso per noi se non addirittura letale, sia quello di rigettarlo, espellerlo, con la differenza che Maurizio Memo &ldquo;espelle&rdquo; interessanti componimenti, che non ci sentiamo di gettare via con la segatura, come faceva a scuola il bidello quando qualcuno si sentiva male, piuttosto di osservarlo bene: siamo sicuri che, in realt&agrave;, non vi sia nascosto un dono prezioso?&raquo;<br />
(dalla Prefazione)<br />
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<b>Maurizio Memo</b> &ndash; musicista, insegnante e poeta &ndash; nasce a Venezia il 7 agosto 1961. Fino al 1985 vive a Burano, colorata isola della laguna veneta. Nel 1979 si diploma in tromba presso il Conservatorio &ldquo;B. Marcello&rdquo; di Venezia. Dal 1979 al 1985 suona con l&rsquo;Orchestra del Teatro La Fenice e, contemporaneamente, intraprende la professione di insegnante di musica presso la Scuola Media, la sua professione principale. Risiede attualmente a San Don&agrave; di Piave. Scrive poesie gi&agrave; all&rsquo;et&agrave; di 5 anni; compone odi per le compagne di classe di scuola media; inventa gli stili <i>telepatico</i> e <i>aleatorio.</i> Ma lo fa intimamente; senza esporsi al pubblico. L&rsquo;autore trova nel comporre testi un rifugio espressivo dal quale pu&ograve; dare vita e voce a tutti i suoi innumerevoli schizzi di follia visionaria. Nell&rsquo;estate del 2019, a 58 anni, dopo l&rsquo;ennesimo periodo di instabilit&agrave; psichica, avviene la metamorfosi e decide di uscire allo scoperto; tra lo stupore e la preoccupazione di moglie e figlia. Nasce cos&igrave; <i>Conati di Vomito.</i> Si definisce un poeta mascherato da musicista; il trovatore del Terzo Millennio.<br />
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