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Luigi &egrave; un contadino calabrese che rispetta la legge e le convenzioni sociali. Non &egrave; un ribelle nato. Eppure la guerra non gli va proprio gi&ugrave;. Non accetta di andare a combattere con l&rsquo;obiettivo di uccidere un&rsquo;altra persona ‒ il &ldquo;nemico&rdquo; ‒ che non gli ha fatto alcun torto. Cos&igrave;, fiero della sua decisione, riesce a sfuggire da una delle stazioni del Nord Italia dove vengono radunati i contingenti militari. Il suo viaggio a ritroso nella sua terra natia &egrave; un&rsquo;avventura ma alla fine Luigi &egrave; di nuovo a casa. Ora la sfida &egrave; nascondersi da quei carabinieri che gli danno la caccia insieme alle spie del paese. <i>Profumo di libert&agrave; </i>&egrave; un racconto sul rifiuto della retorica della patria, ai tempi della prima guerra mondiale, una storia vera sulla figura di un umile contadino che, appoggiato dalla comunit&agrave; del suo paese che contribu&igrave; a salvarlo, diede prova di coraggio e di senso di giustizia.&nbsp;<br />
Nel secondo racconto che completa il libro vengono descritte le bellezze dei cicli della natura, della campagna, in opposizione alla meccanica del lavoro di fabbrica e alla bruttezza della corruzione. Quegli stessi contadini, che si accontentavano di poco lavorando duramente le terre arse dal sole del Sud, vengono strappati alle loro famiglie per dirigersi verso un futuro incerto e non privo di pericoli. Una storia di un paese, l&rsquo;Italia, che in nome del progresso ha sacrificato molti dei suoi beni pi&ugrave; grandi&hellip;<br />
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<b>Antonio Montagnese</b> &egrave; nato a Vibo Valentia nel 1967 da una famiglia cattolica. Si &egrave; laureato in Giurisprudenza a Pisa. Successivamente ha ottenuto il diploma di Specialista per le Professioni Legali e in seguito un master in diritto del lavoro. Svolge attualmente la libera professione di avvocato.