Details
Trufolo & Avitri Cunta
9,49 € |
|
Verlag: | Europa Edizioni |
Format: | EPUB |
Veröffentl.: | 21.10.2020 |
ISBN/EAN: | 9788830627680 |
Sprache: | Italienisch |
Dieses eBook erhalten Sie ohne Kopierschutz.
Beschreibungen
I racconti di Antonino germogliano nei pomeriggi assolati della sua Sicilia così come germoglia il dorato grano o la dolcissima uva di questa terra. Ogni racconto custodisce e trasmette il proprio messaggio al lettore ma tutti conservano la semplicità della vita contadina, il lavoro nei campi e i valori autentici dell’epoca; sono permeati di genuinità e naturalezza e accomunati dal rapporto uomo-natura o uomo-animale, a significare l’equilibrio che necessita una vita in armonia con il luogo che ci ospita. <br />
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“Quella notte mi sembrò incantata, ma infinita, il chiarore della luna stava entrando in conflitto con le prime luci dell’alba, avevo perso, anche questa volta, ogni speranza. Ero stanco e volevo andarmene a dormire almeno per qualche ora prima che mio padre mi reclamasse per poterlo aiutare. Decisi di contare fino a cento e poi avrei buttato malvolentieri la spugna. All’inizio i numeri li scorrevo velocemente, ma quando mi stavo avvicinando al traguardo, prima raddoppiai il tempo per la cadenza dei secondi, poi lo triplicai e poi lo dilatai ancora di più. Fu allora che mi apparve all’improvviso. Arrivò veloce come una saetta e si inchiodo lì, proprio davanti a me. Io mi paralizzai bloccando il respiro, in quell’arredo di pietre di cui facevo parte e lui era lì a pochi passi da me, aveva delle zampe lunghissime, il collo si ergeva alto sopra il suo corpo affusolato e terminava con un lungo becco sormontato da due grandi occhioni gialli, sembrava ET, l’extraterrestre.”<br />
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<b>Antonino Zambuto</b>, nasce nel 1954 ad Acate, un paese nel sud della Sicilia, in una famiglia di contadini. A quell’epoca, i figli maschi venivano considerati una forza lavoro e dovevano contribuire al sostegno della famiglia. Già da ragazzino, all’età di otto anni, il padre lo portava con sé per aiutarlo nei lavori dei campi. A diciotto anni consegue il diploma di perito industriale. A diciannove anni supera il concorso per ufficiale di complemento nell’esercito; dopo quindici mesi si congeda e si iscrive alla facoltà di ingegneria alla Sapienza a Roma. Il periodo universitario è stato molto duro perché ha dovuto mantenersi da solo facendo i lavori più umili e disparati, dallo scaricare camion ai mercati generali ad innestare piante di arance o vigneti. Nel 1982 consegue la laurea in ingegneria elettrotecnica. Nel 1983 inizia a lavorare in una società di informatica. Adesso si gode la pensione.
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“Quella notte mi sembrò incantata, ma infinita, il chiarore della luna stava entrando in conflitto con le prime luci dell’alba, avevo perso, anche questa volta, ogni speranza. Ero stanco e volevo andarmene a dormire almeno per qualche ora prima che mio padre mi reclamasse per poterlo aiutare. Decisi di contare fino a cento e poi avrei buttato malvolentieri la spugna. All’inizio i numeri li scorrevo velocemente, ma quando mi stavo avvicinando al traguardo, prima raddoppiai il tempo per la cadenza dei secondi, poi lo triplicai e poi lo dilatai ancora di più. Fu allora che mi apparve all’improvviso. Arrivò veloce come una saetta e si inchiodo lì, proprio davanti a me. Io mi paralizzai bloccando il respiro, in quell’arredo di pietre di cui facevo parte e lui era lì a pochi passi da me, aveva delle zampe lunghissime, il collo si ergeva alto sopra il suo corpo affusolato e terminava con un lungo becco sormontato da due grandi occhioni gialli, sembrava ET, l’extraterrestre.”<br />
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<b>Antonino Zambuto</b>, nasce nel 1954 ad Acate, un paese nel sud della Sicilia, in una famiglia di contadini. A quell’epoca, i figli maschi venivano considerati una forza lavoro e dovevano contribuire al sostegno della famiglia. Già da ragazzino, all’età di otto anni, il padre lo portava con sé per aiutarlo nei lavori dei campi. A diciotto anni consegue il diploma di perito industriale. A diciannove anni supera il concorso per ufficiale di complemento nell’esercito; dopo quindici mesi si congeda e si iscrive alla facoltà di ingegneria alla Sapienza a Roma. Il periodo universitario è stato molto duro perché ha dovuto mantenersi da solo facendo i lavori più umili e disparati, dallo scaricare camion ai mercati generali ad innestare piante di arance o vigneti. Nel 1982 consegue la laurea in ingegneria elettrotecnica. Nel 1983 inizia a lavorare in una società di informatica. Adesso si gode la pensione.